
Ritrova le forze di cui hai bisogno
Non è inusuale, pur conoscendo la figura dello psicologo, avere dei dubbi in merito ai servizi da esso forniti. Per questo motivo, nel presente articolo è mia intenzione descrivere al meglio le sue modalità di intervento, identificando il target al quale esso è rivolto.
In questo modo sarà possibile sfatare il secondo tra i falsi miti inerenti la psicologia. Quante volte vi sarà capitato di sentire frasi come “Dallo psicologo ci vanno i pazzi”? Beh, nulla di più falso.
Lo psicologo interviene principalmente attraverso la tutela della salute e il sostegno psicologico.
Tuttavia qual è lo scopo di tale intervento? E soprattutto, come funziona?
L’essere umano è biologicamente predisposto a reagire di fronte ai problemi
Iniziamo col dire the tutti noi (nessuno escluso), durante il nostro percorso di vita, sperimentiamo periodi di piccoli o grandi cambiamenti, solitamente associati a varie forme di stress.
Tra i casi più comuni possiamo annoverare:
- Dover prendere una decisione difficile;
- Dover affrontare una situazione critica, quale un incidente o un infortunio;
- La perdita di una persona cara;
- Problemi a carattere relazionale (genitoriale, amicale, coniugale, etc.);
- Problemi che riguardano la sfera familiare, come l’accudimento e la crescita dei figli;
- Problemi sul lavoro.
Pur non rendendocene conto, in queste situazioni mettiamo in campo delle risorse atte a consentirci di superarle con successo e andare avanti, ritrovando così il nostro stato di equilibrio e benessere. Le strategie risolutive che poniamo in essere grazie alle nostre risorse vengono definite “strategie di Coping”.
Il termine “coping”, tipicamente associato al concetto di stress, deriva dall’inglese “to cope with” e significa “fronteggiare, reagire, resistere, gestire”.
Tutti noi infatti siamo per natura inclini a reagire di fronte a problemi, seppur in modi differenti. Tale capacità risulta essere l’evoluzione di un meccanismo biologico molto antico, detto “reazione di attacco o fuga”.
Dall’inglese “fight or flight response”, si tratta di una reazione involontaria del nostro sistema nervoso di fronte a stimoli naturali pericolosi o potenzialmente letali.
Rilasciando nel flusso sanguigno una gran quantità di ormoni (come ad esempio cortisolo e adrenalina), questo meccanismo ci rende in pochi secondi pronti a lottare o fuggire per sopravvivere.
Ovviamente ad oggi, nell’era moderna, le occasioni in cui sperimentiamo una vera e propria risposta di attacco o fuga sono più rare e comunque differenti. Tuttavia le situazioni stressanti permangono e siamo costretti a gestirle.
Quando entrano in gioco l’assistenza e/o il sostegno psicologico?
Talvolta, in circostanze difficili, potremmo sentirci scoraggiati, impotenti ed incapaci di agire attivamente sulle dinamiche che ci arrecano disagio.
Ciò accade poiché, in quel momento, ci troviamo ad avere a che fare con un problema per il quale le nostre strategie di coping sono inadatte o insufficienti.
Quanto appena descritto si traduce solitamente in un grande senso di rabbia, frustrazione o sfiducia verso noi stessi, potenzialmente in grado di sfociare in ansia o depressione. È qui che entra in gioco il sostegno psicologico.
Laddove infatti lo psicologo si assicura che non siano presenti sintomi rilevanti, o un quadro clinico tale da necessitare dell’intervento di un altro professionista, può prendere in carico l’individuo, la coppia o il gruppo e concordare un intervento mirato ad alleviare il disagio in queste situazioni di vita specifiche.
In cosa consiste l’intervento dello psicologo?
Il sostegno psicologico si basa su una relazione empatica che viene costruita tra lo Psicologo e la persona (o le persone) in difficoltà.
Tale relazione si pone l’obbiettivo di lavorare su tre differenti fronti:
- Sul problema, allo scopo di definirne chiaramente i confini;
- Sulla strutturazione di un percorso da intraprendere e dei traguardi da superare;
- Sulle risorse inespresse dell’individuo, al fine di supportarle e potenziarle.
Le nostre risorse, ed ovviamente le strategie di coping che da esse derivano, costituiscono infatti ciò che ci consente di fronteggiare le situazioni stressanti, di superarle, e soprattutto di uscirne arricchiti e rafforzati.
Implementandole sarà possibile incrementare il grado di libertà nel funzionamento individuale, accrescendo il senso di autostima e di efficacia personale, in precedenza demoliti dal problema che ci sentivamo incapaci di risolvere. Ciò aiuta a vivere al meglio il presente e, perché no, auspicabilmente anche il futuro.
A chi è rivolto il sostegno psicologico?
Il sostegno psicologico, pur presentando procedure standardizzate, risulta al contempo estremamente flessibile. Esso è strutturato al fine di potersi adattare a differenti tipologie di problemi e molteplici ambiti, oltre che alle caratteristiche individuali di chi lo richiede.
Esso può dunque interessare:
- L’individuo;
- La coppia;
- La famiglia;
- Il gruppo.
Ogni intervento risulta mirato ad accettare i cambiamenti ed uscire dalla crisi.
Sperando di aver fugato almeno una parte dei vostri dubbi in merito agli argomenti trattati, e magari di aver stuzzicato il vostro interesse, sono certo che abbiate anche compreso la profonda inesattezza del comune mito secondo cui “dallo psicologo vanno i pazzi”. Infatti, tralasciando il fatto che i termini “pazzo” o “matto” non hanno alcun senso dal punto di vista clinico, la realtà è che non solo lo psicologo mira a tutelare la salute, ma anche che, in caso di patologia conclamata, è costretto ad inviare il cliente presso altro professionista.