I.A.A.: cosa sono?

Nonostante gli interventi assistiti con il cavallo rappresentino una parte importante dei servizi da me offerti, essi costituiscono un sottoinsieme di una macro categoria di interventi a carattere esperienziale, educativo e terapeutico che coinvolgono diverse specie animali.

Ritengo pertanto opportuno, in questa sede, trattare il quadro generale nel quale essi si collocano in ambito sanitario, ovvero gli I.A.A.

Gli interventi a carattere terapeutico e riabilitativo che prevedono l’impiego di animali, divenuti famosi a partire dagli anni ‘60 in qualità di Pet Therapy, ricadono oggi sotto il nome di I.A.A. (Interventi Assistiti con gli Animali). L’attuazione di questi ultimi risulta inoltre regolata, in termini normativi, da apposite Linee Guida Nazionali, approvate dallo Stato Italiano con decreto del Consiglio dei Ministri in data del 28 Febbraio 2003. Le Linee Guida, oltre a descrivere nel dettaglio tutti gli aspetti relativi alle differenti procedure in materia, pongono particolare enfasi sulla

“valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e ludico-ricreativa” (Linee Guida Nazionali I.A.A, Capitolo 1, Par. 3)

derivante

“dall’impiego di animali domestici appartenenti alle specie indicate nel Capitolo 8” (Linee Guida Nazionali I.A.A, Capitolo 1, Par. 3)

Ma quali sono le “specie indicate nel capitolo 8”? Vediamole insieme:

  • Cane;
  • Gatto;
  • Coniglio;
  • Cavallo;
  • Asino.

Il motivo per cui negli I.A.A. è previsto l’impiego di differenti specie animali è dovuto al fatto che ognuna di esse presenta attitudini e caratteristiche fisiche e comportamentali uniche. Ciò implica che alcune di esse risultano maggiormente idonee rispetto ad altre al trattamento di patologie o problematiche specifiche.

A chi sono rivolti gli I.A.A.?

Come indicato nelle Le Linee Guida Nazionali

“Tali interventi sono rivolti prevalentemente a persone con disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, dipendenti da qualunque causa. Possono tuttavia essere indirizzati anche ad individui sani.” (Linee Guida Nazionali I.A.A, Capitolo 1, Par. 3)

Infatti, sebbene a nessuno sia precluso l’interfacciarsi con questa tipologia di interventi, nonché di trarne beneficio, essi trovano un ambito di applicazione privilegiato soprattutto tra le seguenti categorie di utenti:

  • Bambini: la presenza di un animale può diminuire lo stress, l’ansia, la paura, la noia o il dolore imputabili a particolari condizioni di salute. Può indurre modificazioni del comportamento, incrementando il senso di responsabilità ed aumentando la partecipazione del bambino al trattamento terapeutico, raggiungendo così gli obiettivi prefissati.
  • Anziani: sono stati riportati riscontri evidenti in merito all’efficacia degli I.A.A. nel ridurre la depressione, la pressione sanguigna, l’irritabilità e l’agitazione negli anziani, favorendo lo sviluppo di interazione sociale.
  • Pazienti psichiatrici: nei pazienti con sindromi psicotiche, ad esempio, l’impiego dell’animale in terapia può aumentare l’interesse per le attività gratificanti con conseguente aumento del tempo dedicato agli svaghi, associato ad aumento della motivazione. Ciò risulta in un incremento delle capacità sociali, dell’autonomia e del benessere generale.
  • Pazienti con sindromi neurologiche e/o compromissione motoria: la stimolazione somato-sensoriale aiuta questi pazienti sia dal punto di vista fisico che emotivo. Il corpo e la mente agiscono sinergicamente per raggiungere l’obiettivo costituito dalla relazione stessa con l’animale.

Tipologie di intervento

Con un panorama applicativo tanto vasto, risulta semplice intuire quanto possa variare la tipologia di intervento. Gli I.A.A., infatti, possono dividersi in:

  • AAA: Intervento ludico-ricreativo a carattere occasionale, rivolto a diverse categorie di utenti, sia sani che diversamente abili, allo scopo di migliorare la qualità della vita. Sono finalizzate allo sviluppo di competenze attraverso la cura dell’animale, all’accrescimento della disponibilità relazionale ed alla stimolazione dell’attività motoria.
  • EAA: Tipologia di intervento a carattere educativo/rieducativo rivolto a soggetti sani o diversamente abili, oltre che a persone affette da disturbi del comportamento. La sua finalità è quella di promuovere, sostenere ed attivare le risorse e le potenzialità di crescita e produttività individuale.
  • TAA: Interventi a valenza terapeutica, o di supporto ad altre terapie, finalizzati alla cura dei disturbi della sfera neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale e rivolti a soggetti affetti da patologie psichiche, sensoriali o plurime di qualunque origine. L’intervento è personalizzato sul paziente e richiede apposita prescrizione, rilasciata da medico specialista, oltre all’eventuale relazione dello specialista o dello psicologo-psicoterapeuta.

A chi rivolgersi

È infine di estrema importanza sapere a chi occorre rivolgersi per l’erogazione degli I.A.A. poiché, data la vastità del loro panorama applicativo, spesso accade che a proporre tali interventi non siano dei veri e propri professionisti, bensì personale improvvisato.

Il semplice utilizzo dell’animale per compagnia o gioco non costituisce infatti un intervento assistito.

Al fine di poter porre in essere tali interventi, il personale deve essere competente e preparato. Ciò significa che deve essere parte di un’equipe multidisciplinare, costituita almeno dalle principali figure previste dalle Linee Guida Nazionali, ovvero:

  • Responsabile di Progetto/Attività: figura cui spetta il compito di progettare e supervisionare l’intervento;
  • Referente di Intervento: prende in carico l’utente durante gli incontri al fine di raggiungere gli obiettivi;
  • Coadiutore dell’animale: figura che prende in carico l’animale nel corso delle attività, assicurandosi che il suo stato fisico ed emotivo risultino idonei allo svolgimento delle stesse. Ha inoltre il compito di verbalizzare le intenzioni e lo stato d’animo dell’animale, traducendone i comportamenti, consentendo così all’utente di interfacciarsi con esso al meglio.

Tali figure devono inoltre essere in possesso dei relativi attestati di certificazione per il proprio ruolo rilasciati dalla Regione nella quale operano (ma validi su tutto il territorio nazionale) e del relativo certificato rilasciato dalla ASL di pertinenza. Il Responsabile di Progetto ed il Referente di intervento devono infine essere in possesso di un diploma di laurea in ambito sociosanitario, educativo o psicologico ed essere iscritti al relativo ordine.

Concludo qui la mia panoramica generale in merito agli Interventi Assistiti con gli Animali. Sperando di aver fatto chiarezza in merito a questo argomento estremamente ampio e complesso, mi auguro che a seguito di questa lettura abbiate acquisito maggiore interesse verso queste tecniche innovative, nonché fiducia nei confronti del professionista che vi sta accompagnando nel mondo degli I.A.A.

Published On: Febbraio 18, 2021Categories: Interventi Assistiti con Animali
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